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4 novembre dimezzato
Franco Isman


campo dei partigiani

«Non si può equiparare chi stava da una parte e chi stava dall'altra; c'era chi combatteva per una causa giusta, che era la causa della libertà, dell'uguaglianza, della giustizia sociale, e chi, fatta salva la buonafede - in molti casi, combatteva dalla parte sbagliata»: parole di Gianfranco Fini il 13 settembre scorso alla festa dei giovani di AN.
Ma il sindaco di Monza lo scorso anno, in occasione delle celebrazioni del 4 novembre, “giorno dell'unita' nazionale e festa delle forze armate”, dopo la visita al campo dei partigiani e dei caduti di tutte le guerre, aveva compiuto l'insano gesto di andare a rendere omaggio, con fascia tricolore, gonfalone della Città, rappresentanti d'arma ed anche ufficiali in servizio permanente effettivo, alla tomba di un ex gerarca fascista. (cfr. Onore al fascio !)

E il sindaco non ha mai avuto il coraggio civile di riconoscere il suo errore. Come conseguenza quest'anno ha avuto la bella pensata di tagliare la testa al toro decidendo di andare ad onorare soltanto il campo dei caduti di tutte le guerre eliminando, oltre alla visita alla tomba del gerarca, anche l'ossequio al campo dei partigiani, come avveniva da sessant'anni. Questa decisione, che non mi sento di definire salomonica, è stata presa nonostante le proteste in commissione “celebrazioni” ed in consiglio comunale.

Anpi, Aned, Anei e qualche altro, al termine della commemorazione ufficiale, sono andati quindi autonomamente a deporre una corona al campo dei partigiani, con bandiere, benedizione da parte del sacerdote, attenti e silenzio della tromba. All'uscita del cimitero un rappresentante dell'Associazione nazionale alpini ha duramente criticato la presenza in questa fase di una bandiera di Rifondazione. Personalmente ritengo che abbia ragione, mi sarebbe però piaciuto che lo scorso anno l'Associazione avesse preso le distanze dall'aberrante iniziativa del sindaco.

Franco Isman

sulla tomba del gerarca
4 novembre 2007


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  2 novembre 2008